Vendetta e perdono sono in perfetta antitesi e sarebbero incompatibili se non intervenisse l’istituzione della giustizia, che assomma qualcosa dell’una e dell’altro: la restituzione al reo per simmetria del danno arrecato tipico della vendetta e insieme l’attenzione alla persona e al suo diritto di riscattarsi che caratterizza il perdono come risposta asimmetrica al crimine commesso. Il perdono, che non è mera omissione della vendetta, è necessario alla convivenza civile di persone che rivendicano l’esigenza di liberarsi dal fardello delle colpe accumulate nel corso della loro esistenza. I saggi pubblicati in questo volume mettono a fuoco le diverse prospettive e sensibilità – religiosa, antropologica, giuridica – in cui il perdono è interpretato e vissuto.
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