“In Africa avevo una fattoria ai piedi degli altipiani del Ngong”.
Inizia con queste parole il viaggio personale di Karen Blixen attraverso il continente africano, quello dei colori e dei suoni, delle risate della sua gente e del calore da essi inconsapevolmente esercitato. Il viaggio della crescita e dell’amore: quello umano e incondizionato e quello pregnante ma, allo stesso tempo, struggente inteso come amore che viene dato e, in seguito, tolto. Il freddo della sua terra d’origine, la Danimarca, viene a confondersi con il caldo dell’Africa, trasmettendo l’inconfondibile magia che Karen Blixen riversa nei suoi scritti: dai racconti minuziosamente descrittivi alle opere intrise dei suoi ricordi africani. Ma è proprio questa la grandezza di Karen Blixen: il suo essere stata attenta osservatrice degli umani risvolti ritraendone, con la cura dell’artista, fisionomie e sentimenti e descrivendone le vite quasi fosse lei a tessere le trame dei destini che incontrava. Per diventare, poi, vittima lei stessa degli scherzi del Destino.