Nella Sala Consiliare del Comune di Tarquinia, il 12 ottobre 2013, abbiamo dato vita a un incontro tra studiosi di aree diverse della ricerca umanistica di fronte all’àncora rinvenuta negli scavi dell’Università degli Studi di Milano a Tarquinia. I vari aspetti emersi nel corso dell’incontro hanno posto in evidenza come fosse necessario prescindere da una valutazione in termini assoluti dei due attributi principali del rinvenimento, ovvero forma e segni iscritti, e tentare piuttosto di inquadrarlo archeologicamente, dapprima nel contesto di rinvenimento stesso, e in seguito rispetto alle diverse condizioni evocate dai singoli aspetti richiamati. Se nel primo caso M. Bonghi Jovino ha reso noto il contesto perfettamente integrato nella storia del ‘complesso monumentale’, nel secondo gli studiosi, che hanno condiviso l’idea dell’incontro, hanno reso possibile allargare l’orizzonte oltre ai temi strettamente legati all’àncora tarquiniese, mettendo a sistema per la prima volta le proprie competenze, archeologiche, ancorologiche, epigrafiche, linguistiche, storiche, ai fini di confrontarsi da più punti di vista su una tematica davvero complessa.
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